Il seguente articolo mi sta molto a cuore, in quanto una “buona medicina” non può prescindere da quanto apprenderemo tra poco. Nella grande maggioranza delle malattie è impossibile raggiungere risultati curativi soddisfacenti senza seguire una corretta alimentazione. Una sana alimentazione è essenziale per il mantenimento del buono stato di salute, che dovrebbe essere la nostra assoluta priorità, in quanto prevenire le malattie è molto più logico che curarle. Già nell’antichità Ippocrate diceva “Lascia che il cibo sia la tua medicina”. Vi presenterò adesso una semplice analisi per consentire anche ai non addetti ai lavori, di comprendere l’entità del problema.

Perché dobbiamo mangiare?

Non certo per assecondare il gusto, ma per un compito ben più elevato, cioè per tenerci in vita. Da quando il bambino viene concepito, attraverso il sangue materno giungono al suo corpo i nutrienti che assolvono a 2 compiti:
  • Costituiscono i “mattoncini” che formeranno la pelle, le ossa, i muscoli e tutto il resto del corpo (azione strutturale)
  • Forniscono la “benzina”, cioè l’energia per fare funzionare il tutto. (azione energetica)

Occorre inoltre tenere presente che le strutture del nostro corpo si deteriorano in continuazione, alcune anche molto velocemente. Le più soggette ad usura sono la pelle, alcune componenti del sangue, i muscoli, i tendini, i capelli ecc… Tutte queste parti del corpo devono subire continue riparazioni e sostituzioni. A questo punto dovrebbe già essere chiaro il problema: se introduco nel mio corpo o nel corpo del mio bambino alimenti di pessima qualità, la natura dovrà attingere ad essi per assolvere a tutti i processi vitali. Dopo un certo periodo di tempo, il mio stesso corpo diverrà una sorta di “pattumiera”, cui mancano componenti nobili e che abbonda di scorie a volte pericolosissime.

Nei bambini il problema è più grave. L’adulto mangia per avere la capacità di riparare le strutture danneggiate e l’energia per vivere. Il bambino deve anche crescere, cioè deve produrre nuovi tessuti per fare allungare le ossa, i muscoli, la pelle, i nervi, produrre sangue e così via, quindi incamera più sostanze degli adulti.
Funzione del cibo nell’adulto:
  • rifornimento energetico
  • riparazione delle strutture danneggiate
Funzione del cibo nel bambino:
  • rifornimento energetico
  • riparazione delle strutture danneggiate
  • accrescimento corporeo

Va da se che l’errore alimentare, già grave nell’adulto, diventa gravissimo nel bambino. Ma chi insegna ad una giovane coppia cosa mangiare e cosa dare da mangiare ai propri figli? Una volta il compito veniva assolto dalla famiglia, dagli anziani. Nella maggior parte delle culture l’esperienza, associata ad una vita semplice e cibi genuini, non dava adito alla possibilità di grossi errori alimentari. Nella società moderna, alla famiglia si è sostituita la pubblicità e ciò è molto grave, in quanto i messaggi che vengono lanciati non sono imparziali, ma guidati ovviamente dagli interessi di mercato piuttosto che dal desiderio di informare correttamente gli utenti. Ne consegue che chi fa riferimento ai messaggi pubblicitari per scegliere gli elementi della propria alimentazione corre un grave rischio di salute. La nostra esperienza quotidiana di medici ci porta a contatto con bambini sovraccaricati da diete improprie, che si alimentano di merendine, creme, dolciumi ed alimenti ipercalorici pre-confezionati e spesso non assumono alcun tipo di vegetale, né sotto forma di insalata, né come frutta. Questi piccoli pazienti mostrano spesso dei quadri di intossicazione ed acidificazione tissutale che comportano una marcata fragilità biologica, tendenza alle infezioni recidivanti, enormi produzioni di catarro, patologie allergiche e dermatologiche. Negli ultimi anni i medici si sono resi conto che nella società moderna un capitolo così importante della salute pubblica non poteva essere trascurato ed anche i governi hanno cominciato a comprendere la gravità sociale dell’errata alimentazione. È sorta così una nuova scienza, la nutraceutica, che studia il corretto utilizzo del cibo. In questa sede non scenderò in dettagli che diventerebbero eccessivi, ma mi limiterò a fornire pochi consigli che, da soli, saranno sufficienti ad indirizzare le abitudini alimentari in senso più salutista.

Quando mangiare

L’articolo sull’equilibrio acido/base evidenzia l’esistenza di una fase di acidosi fisiologica durante le prime ore del mattino e sino alle ore 15.00, seguita da una fase di alcalosi tra le 15.00 e le 03.00. Il nostro corpo è in grado di digerire ed assimilare al meglio i nutrienti durante la fase acida, mentre si trova in difficoltà durante quella alcalina. Ciò corrisponde al detto popolare, che costituisce uno dei cardini di una corretta alimentazione e che consiglia di alimentarsi
  • come un re a colazione
  • come un principe a pranzo
  • come un povero a cena

Vediamo subito che tale assunto va a scontrarsi con lo stile di vita odierno, che ci porta a mangiare poco o niente a colazione, un panino a pranzo per poi sfogare la nostra fame la sera a cena. Lo sfasamento tra la fisiologia del nostro organismo e le abitudini alimentari moderne è alla base di una seri di patologie digestive (il nostro corpo non è fatto per le cene abbondanti) caratterizzate da difficoltà digestiva, iperacidità, insonnia notturna e, non ultima, una tendenza anomala all’aumento di peso!! Ovviamente le ripercussioni negative sono ancora più pesanti sul fisico dei bambini.

Cosa mangiare

cibo sanoL’ideale è tornare ad un’alimentazione semplice, di cui la dieta mediterranea, ricca in frutta, verdura, legumi, cereali rappresenta un modello per tutto il mondo. Occorre quindi limitare il consumo di carne, e ridurre al minimo quello di insaccati, zucchero bianco, formaggi stagionati, strutto, burro, maionese, margarina, superalcolici. Limitare al massimo nei bambini l’uso di creme al cioccolato e dolci. Le merendine e le bevande gassate dolci contengono grandi quantità di zuccheri grassi animali idrogenati che apportano molte calorie inutili. Sarebbe ideale non associare i carboidrati con le proteine, riducendo così i fenomeni fermentativi a livello intestinale. Potendo scegliere dovremmo preferire le proteine a colazione e pranzo ed i carboidrati la sera. Un esempio di alimentazione equilibrata può comprendere al mattino bresaola, uova e latte scremato; a pranzo carne, pesce, pollo, legumi, la sera cereali (orzo, kamut, farr, ris integrale) oppure pasta seguita da verdure che, rallentando l’assorbimento abbassano l’indice glicemico riduce il pericolo di ingrassare. Un’alimentazione simile si rivela utile nel caso di presenza di patologia da reflusso gastroesofageo. I nostri figli stanno diventando sempre più grassi. La Società italiana di Pediatria ha ripetutamente avvertito che l’Italia è ai primi posti in Europa per l’obesità infantile. L’80% dei bambini sovrappeso diventeranno adulti obesi. Ciò significa minore aspettativa di vita (circa -10 anni) oltre che molte gravi malattie nell’età adulta (diabete, ipertensione, malattie cardiache etc.) Limitare l’uso della carne di maiale e degli insaccati, oltre che del latte vaccino e dei formaggi stagionati. Questi cibi contengono molta istamina ed altre amine vasoattive, svantaggiose in diverse patologie. Bere a sufficienza. Il nostro corpo è composto dal 60-70% di acqua, essenziale per la vita. Occorre apportarne un quantitativo sufficiente (minimo 6 bicchieri al giorno), in modo da facilitare inoltre il drenaggio delle tossine. In sostanza tutti noi dovremmo mangiare di meno, utilizzando cibi più sani e bere molto. Informazioni più dettagliate sull’alimentazione sono presenti al link seguente: http://www.piramidealimentare.it.

E i peccati di gola?

Il cibo svolge anche un’importante funzione di gratificazione che, tuttavia, non deve essere predominante. Gli insaccati, i buoni formaggi stagionati, i dolci costituiscono un richiamo irresistibile per tutti noi. Purtroppo, ciò che dà il buon sapore a tali alimenti sono proprio i temibili grassi in essi contenuti. È quindi proprio vero che tutto ciò che piace fa male!

Quindi?

La cosa più saggia da fare è cercare di:
  • riequilibrare il timing alimentare migliorando la qualità della colazione e del pranzo e rendendo la cena più frugale possibile.
  • evitare l’associazione di cibi proteici con i carboidrati per limitare i fenomeni putrefattivi intestinali che sovraccaricano la digestione ed, in particolare, il fegato.
  • cercare di assumere le proteine a colazione e pranzo, riservando i carboidrati alla cena.

Ciò che conta è mangiare bene nel quotidiano e riservare per sé e per i propri bimbi dei peccati di gola occasionali, in modo da dare sfogo ai desideri della nostra mente, per consentire al cibo di svolgere la sua “azione consolatoria” sulla nostra psiche. Pertanto la cioccolata o le merendine date occasionalmente, la cena “una tantum” a base di formaggi pregiati e di affettati non sono dannosi e possono fare parte delle nostre abitudini. L’importante è ciò che mangiamo nella routine settimanale. Inoltre è fondamentale, almeno in primavera ed autunno, assumere prodotti drenanti (ne esistono di eccellenti in erboristeria) che, accompagnati da un’adeguata idratazione, aiuteranno il nostro corpo a liberarsi dall’accumulo di tossine. Per approfondire l’argomento consiglio di visitare il link del Progetto Prevedi dell’ASSOFARM che contiene un opuscolo informativo veramente ben fatto.

I veleni del cibo

junk foodAspartame: è un dolcificante presente in molti cibi e nella quasi totalità delle gomme da masticare nonché in tutte le bevande gassate ipocaloriche (cosiddette “light” o “zero”). È da molti anni altamente sospettato di indurre leucemie e linfomi.
Mercurio: è un pericolosissimo veleno per il sistema nervoso. È ormai un’emergenza planetaria. Lo contengono in particolare i pesci di grandi dimensioni (tonno e pesce spada), mentre ne sono quasi privi i piccoli pesci. Ad esempio la sardina contiene in 100 gr 0,01 ppm di mercurio, il tonno 0,54, il pescespada 0,97!! Quindi occorre ridurre al minimo il consumo di tonno e pescespada!! Un uomo di 70 kg avrà un risultato pari a circa 29 gr/settimana.
Acrilamide: è una sostanza ritenuta cancerogena, contenuta in cibi cotti ad alte temperature (fritti). Nella vita quotidiana i pericoli vengono dalle patatine fritte industriali (fino a 2000 microgrammi/kg).