I disturbi dell’olfatto

Pur essendo un senso relativamente poco sviluppato nella specie umana rispetto alla maggior parte dei mammiferi, la percezione olfattoria è molto importante per la nostra qualità di vita.

disturbi dell'olfattoL’olfatto riveste infatti un ruolo essenziale per la sicurezza, avvertendoci ad esempio di un pericolo imminente (pensiamo ad esempio alla percezione di una fuga di gas, o all’odore di bruciato in caso di incendio) e per la nostra vita di relazione (pensiamo a quanto siano gradevoli le profumazioni personali e degli ambienti).

La percezione olfattoria controlla inoltre la nostra alimentazione, interagendo con i centri nervosi della fame, stimolando l’appetito, orientandoci verso cibi migliori o che contengono sostanze di cui il nostro organismo in quel momento ha più bisogno, tenendoci lontani da cibi guasti che emanano un odore che risulta repellente.

Per quanto riguarda il gusto, non tutti sanno che la lingua è in grado di distinguere solo quattro gusti (acido, salato, dolce ed amaro) mentre il resto del bouquet che definiamo “sapore” è dato dal cosiddetto “olfatto gustativo”, generato da una corrente aerea retrograda che, durante l’espirazione, porta nel naso gli aromi delle sostanze che stiamo masticando.

L’olfatto viene percepito grazie a sensori localizzati nella parte alta della volta delle cavità nasali.

Si tratta di sofisticati recettori nervosi che, come un lettore laser del supermarket, identificano la molecola odorosa al contatto e attraverso lunghi filamenti nervosi, denominati fila olfattorie, inviano il segnale direttamente alla corteccia cerebrale frontale. Qui gli impulsi elettrici che codificano l’odore vengono interpretati e portano la sensazione a livello di coscienza.

L’olfatto, diversamente dalla vista e dell’udito, non è facilmente misurabile. Nella popolazione esiste un’ampia variabilità nella capacità olfattoria, che raggiunge eccellenze di finezza nei creatori di profumi, nei sommelier e nei cuochi.

I disturbi dell’olfatto possono essere di due tipi:

  1. una distorsione della percezione, definita Disosmia, nella quale l’odore di una sostanza non corrisponde alla stessa.
    In tal caso può accadere che sentendo l’odore di un caffè si percepisca odore di petrolio o di benzina. Alterazioni di questo tipo sono per lo più dovute ad un problema localizzato a livello della corteccia cerebrale frontale che si occupa della “decodifica” dei segnali provenienti dal naso. In tal caso, dopo la visita ORL, sarà necessario eseguire approfondimenti diagnostici che comprendano una risonanza magnetica dell’encefalo.
  2. una riduzione della capacità olfattoria definita Iposmia che può giungere al totale azzeramento della stessa (Anosmia). In questi casi la causa è localizzata per lo più e raramente a livello cerebrale. Molto spesso la riduzione dell’olfatto è dovuta ad un processo ostruttivo nasale che blocca meccanicamente i flussi aerei che dovrebbero veicolare le molecole dell’odore fino ai sensori posti nella volta della cavità nasale. In altri casi sono invece presenti processi infiammatori a carico della mucosa nasale che ospita i recettori, che vengono disturbati dallo stato di flogosi.

La riduzione olfattiva può essere transitoria come accade in caso di raffreddore oppure persistere per lunghi periodi di tempo come avviene durante le sinusiti.

Concludendo, in caso di alterazioni persistenti dell’olfatto è consigliabile consultare uno specialista sia per risolvere il disagio che per evitare la progressione delle patologie che ne sono la causa.

Trovate qui ulteriori informazioni sulle funzioni del naso.

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