Gli antibiotici sono dei farmaci estremamente potenti che, se usati con oculatezza, sono essenziali per risolvere diversi processi morbosi e salvare vite umane, come dimostra la nostra esperienza ospedaliera quotidiana. Da qualche anno tuttavia l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia dall’abuso della terapia antibiotica. L’abuso può essere definito come un uso inappropriato che nuoce sia al paziente che assume il farmaco che alla collettività (cliccare il link). Il problema dell’abuso dei trattamenti antibiotici è talmente attuale che attrae l’attenzione degli organi di stampa in maniera sempre più eclatante (cliccare il link). Vediamo perché.

Aspetti inerenti il paziente

Il primo problema riguarda l’uso non corretto: la maggior parte delle comuni patologie acute invernali, quali sindromi influenzali, faringiti, otiti, tonsilliti e riniti, sono di natura virale (tra il 50-70% dei casi) e, come tali, non rispondono assolutamente all’uso dell’antibiotico. Il secondo problema è l’uso ripetuto che induce i germi a diventare “resistenti” , può rendere il paziente allergico nei confronti di molte famiglie di antibiotici , causare danni al fegato o ai reni o altre complicazioni più severe. Recenti studi fanno inoltre sospettare che il violento aumento delle malattie allergiche nei bambini dei Paesi industrializzati sia dovuto all’impatto negativo degli antibiotici sulla flora batterica intestinale nei primi anni di vita, effetto definito disbiosi intestinale. La disbiosi è dovuta alla distruzione dei batteri “buoni” che popolano il nostro intestino da parte degli antibiotici. A ciò segue il dilagare di batteri aggressivi e di funghi che iniziano a produrre sostanze tossiche (ammoniaca, indolo, scatolo, fenolo, acido tartarico), determinando una sorta di “avvelenamento dall’interno” dell’organismo, con sovraccarico del sistema epatico che si manifesta con stanchezza, calo delle prestazioni e depressione del sistema immunitario MALT. Una disfunzione del MALT comporta un violento calo immunitario, in particolare nei bambini, predisponendoli ad infezioni ricorrenti ed avviando un circolo vizioso (malattia -antibiotico -malattia-antibiotico) di comune osservazione nei nostri ambulatori, dove piccoli pazienti arrivano con storie di 6-8 o più cicli antibiotici l’anno.

Aspetti inerenti la collettività

Negli ultimi decenni l’uso improprio degli antibiotici ha causato enormi danni alla società e quindi a tutti noi. I governi nazionali spendono cifre immense per la somministrazione di farmaci inappropriati, somme che vengono a gravare i bilanci della sanità in tutto il mondo. Inoltre l’uso smodato delle terapie antibiotiche ha portato alla selezione di germi resistenti, per cui oggi molti antibiotici efficacissimi negli anni ’80 non riescono più a compiere il loro lavoro, in quanto i batteri hanno imparato a resistere alla loro azione e ciò può costare vite umane! Alla luce di quanto abbiamo visto, appare sempre più evidente che sia necessaria una rivalutazione dell’uso dei trattamenti antibiotici sia per preservare per la collettività un’arma indispensabile in caso di necessità, che per tutelare la salute dei pazienti a cui la somministrazione inappropriata crea danni senza apportare gli attesi benefici.

F.A.Q.

Che rapporto c’è tra virus, batteri ed antibiotico?
R: Il virus è la più semplice forma di vita. Si annida dentro le cellule e si riproduce con meccanismi che non vengono disturbati da alcun antibiotico. I batteri, tranne poche eccezioni, restano al di fuori delle nostre cellule e le attaccano. Per aggredirci devono moltiplicarsi assumendo sostanze necessarie per la propria replicazione. Gli antibiotici possono intervenire in tale fase causando la distruzione dei germi.
Se ho la febbre devo subito prendere l’antibiotico?
R: Come appena detto, sarebbe bene aspettare. Se la sintomatologia tendesse a persistere, sarebbe bene consultare il proprio medico o lo specialista e valutare la scelta da fare, ricordando che oltre il 60% delle malattie infettive invernali è di origine virale
Il mio bambino è allergico. Ci sono particolari precauzioni da prendere?
R: Il corpo dell’allergico è particolarmente sensibile verso ogni sostanza nuova con cui entra in contatto. Il paziente allergico ha molte più probabilità di un altro di sviluppare un’allergia nei confronti di un antibiotico e, in tal caso, non potrà mai più assumerlo, anche se necessario.