Il naso è una struttura deputata al passaggio dell’aria diretta verso le vie aeree inferiori e come tale è soggetto alle rigorose leggi dell’aerodinamica dei flussi gassosi. La sua complessa struttura interna convoglia le correnti in due rami, di cui il principale è rivolto in senso antero-posteriore verso i polmoni, ed il secondario verso l’alto in direzione della zona olfattiva: quindi ad ogni respiro il 90% dell’aria viene diretta verso i polmoni mentre un flusso secondario attraversa la regione olfattiva portando le sostanze inalate a contatto con i sensori olfattivi che ne riconoscono l’odore. Il setto nasale è la parete che divide il naso in due lati, destro e sinistro. Anche se si tratta solo di una struttura divisoria, il setto nasale presenta una complessa architettura, essendo formato dall’unione di una parte cartilaginea (lamina quadrangolare) con 2 ossee (vomere e lamina perpendicolare dell’etmoide). Il setto nasale quindi, pur apparendo come una struttura unica, origina in realtà dalla fusione di tre elementi che crescendo si incastrano l’uno con l’altro. Proprio l’intersecarsi di questi tre segmenti che crescono in maniera indipendente è alla base della più comune patologia del naso: la deviazione del setto nasale.

deviazione del setto nasale
Marcata deviazione sinistro-convessa del setto nasale

La razza umana è l’unica tra i mammiferi in cui a volte, invece di essere diritto e perfettamente aerodinamico, il setto nasale si inclina e si deforma progressivamente durante l’accrescimento. La deviazione del setto nasale, oltre ad avere un’origine congenita, può essere il risultato di un trauma facciale (deviazioni settali secondarie) con rottura della parte cartilaginea e, più raramente, di quella ossea. Indipendentemente dalla causa, la modifica dell’assetto aerodinamico della lamina settale causa un’alterazione dei flussi di aria che può essere tale da giungere al blocco completo del naso.
Generalmente la forma esterna del naso non presenta correlazioni con l’esistenza di una deviazione settale; soltanto nel caso di deviazioni molto anteriori si può osservare una contestuale deformità della piramide nasale.

La patologia settale molto spesso si abbina ad una rinopatia ipertrofica, creando un cocktail di problemi che porta ad una severa ostruzione nasale, le cui conseguenze sono (vedi funzione nasale):
  • respirazione orale, specialmente durante la notte
  • bocca asciutta al risveglio
  • faringiti ed infezioni bronchiali
  • riduzione dell’olfatto
  • spesso mal di testa, definiti “cefalee rinogene”

La deviazione del setto nasale può essere corretta soltanto chirurgicamente con un intervento definito settoplastica.

F.A.Q.

La deviazione del setto deve sempre essere corretta chirurgicamente?
R: Dipende dall’entità della deviazione, dai disturbi che dà al paziente e dalla presenza di patologie concomitanti. In genere pazienti che svolgono una vita molto sportiva tendono a soffrire maggiormente della menomazione respiratoria rispetto a persone sedentarie. Nel caso coesistano patologie polmonari (come ad esempio bronchiti ricorrenti o asma), è in genere consigliabile correggere la deviazione, in quanto il ripristino della funzione nasale svolge un’azione protettiva sui bronchi e sui polmoni.
L’intervento è doloroso?
R: La chirurgia del naso ha una, meritata, pessima fama tra la popolazione. Possiamo affermare che oggi, con l’associazione di tecniche chirurgiche moderne e ottimali scelte farmacologiche, si ottiene una fase post-operatoria sostanzialmente libera dal dolore. La maggior parte dei pazienti riferisce solamente un lieve mal di testa. Vedi articolo specifico.
L’asportazione dei tamponi è fastidiosa?
R: No. I moderni tamponi sono delle morbide spugne, denominate MEROCEL, che diventano viscide e scivolano fuori dal naso in un attimo senza causare dolore.
Dopo l’intervento avrò ematomi, sarò gonfio in faccia?
R: Con le tecniche utilizzate nella moderna chirurgia non si ha alcuna alterazione visibile del volto, anche nell’immediata fase post-operatoria.
Dopo l’intervento inizierò subito a respirare bene?
R: No. Ovviamente l’intervento è un trauma per le strutture nasali che, per diversi giorni, rimarranno gonfie come durante un raffreddore e produrranno molte secrezioni. Il mix di edema e secrezioni provoca un’ostruzione che perdura, generalmente, fino alla visita di controllo. La ripresa della respirazione avviene in genere dopo 2 settimane dall’intervento.