farmaciOggi moltissime persone assumono farmaci definiti anticoagulanti, il cui scopo è la riduzione o il blocco completo del potere del sangue di formare dei coaguli. La terapia anticoagulante può essere di tipo curativo come ad esempio nelle tromboflebiti, nella fibrillazione atriale ed in alcune malattie del sangue. In tali casi è essenziale che il paziente assuma i farmaci per evitare gravissime complicazioni. In altri casi assume invece un carattere preventivo quando esista ad esempio una stenosi delle arterie su base aterosclerotica, per prevenire l’infarto del miocardio etc.
I prodotti usati si distinguono fondamentalmente in antiaggreganti piastrinici che bloccano il fenomeno di ammassamento delle piastrine, una delle prime fasi della coagulazione, o anticoagulanti plasmatici , come i dicumarolici, che bloccano le fasi avanzate della formazione del coagulo costituito dalla fibrina.
La terapia anticoagulante, come tutte d’altronde, porta con sé degli inconvenienti, il più comune dei quali sono i sanguinamenti nasali. I pazienti che assumono farmaci anticoagulanti vanno infatti frequentemente incontro ad epistassi, per lo più lievi, ma a volte talmente forti da causare un ricovero ed un intervento d’urgenza.

Perché avvengono le epistassi in corso di terapia anticoagulante?

La mucosa nasale è continuamente costretta ad un duro lavoro (funzione nasale), dovendo gestire e climatizzare circa 6-8 l di aria al minuto. Una delle attività più intense consiste nell’umidificazione dell’aria respirata, fenomeno durante il quale la mucosa nasale “cede” acqua all’aria, fino a 1,5 litri/giorno. Ciò può portare a fenomeni di secchezza e piccole rotture della mucosa che possono sanguinare. Normalmente non ci si accorge del fenomeno in quanto le piastrine e la fibrina sigillano immediatamente le zone danneggiate ed impediscono la fuoriuscita del sangue. Nei pazienti in terapia anticoagulante ciò non avviene. La particolarità del sanguinamento nasale in corso di trattamento anticoagulante è che qualsiasi manovra utilizzata per bloccare l’emorragia (tamponamento, cauterizzazione) causa nuove minuscole lesioni della mucosa nasale che a loro volta aumentano la frequenza e l’intensità delle emorragie, avviando un vero e proprio circolo vizioso. È quindi opportuno che in caso di epistassi in pazienti in terapia anticoagulante si faccia riferimento al più presto allo specialista ORL che utilizzerà metodiche di trattamento adeguate alla delicata situazione locale.