I sanguinamenti nasali (epistassi) in età infantile rappresentano una patologia relativamente frequente. Mentre nella maggior parte dei casi si tratta di eventi isolati, che si risolvono spontaneamente in poco tempo, alcuni bambini presentano episodi di sanguinamenti recidivanti che limitano notevolmente lo svolgimento delle normali attività quotidiane e, a volte, sono talmente intensi da rendere necessario un trattamento specialistico ORL in regime di urgenza.

Le cause

Fondamentalmente, all’origine delle epistassi infantili, si riconoscono due tipi di cause:
  • Epistassi dovute ad un problema costituzionale. Si tratta di bambini che presentano delle dilatazioni di alcune vene localizzate immediatamente dietro la base del setto nasale, definite “varici settali”. Tale reticolo venoso, prende il nome di zona di Valsalva, dal medico che per primo ne descrisse l’esistenza. I sanguinamentfi dovuti alla presenza delle varici settali sono presenti tutto l’anno, anche se sono più comuni nel periodo estivo quando il caldo, che causa una vasodilatazione, rende la rete delle vene ancora più debole. L’episodio di epistassi è sempre improvviso, spesso sanguina sempre lo stesso lato del naso, il bambino non ha dolore né altri sintomi.
  • Epistassi dovute ad un’infiammazione nasale. Si tratta di bambini che presentano un’infiammazione della parte anteriore del naso causata da un infezione batterica che viene definita “vestibolite”. Il bambino ha spesso dolore ed arrossamento all’ingresso delle fosse nasali e presenta costantemente croste, che rimuove causando nuove ferite e nuove infezioni. In tali casi le epistassi sono più frequenti nel periodo invernale, quando virus, freddo ed umidità stressano maggiormente la mucosa nasale.

Come comportarsi in caso di sanguinamento nasale in un bambino

  • Non fare sdraiare il bambino!! Si avrebbe la sensazione che le cose vadano meglio solo perché non si vede più uscire il sangue in quanto il flusso dell’emorragia viene deviato verso la gola.
  • Fare piegare la testa del bambino in avanti, incoraggiarlo a respirare dalla bocca.
  • Tenere compressa la parte anteriore “morbida” del naso tra le dita per almeno 3 minuti senza lasciare mai la pressione. Si consente così la formazione di un tappo piastrinico che blocca il vaso sanguinante.
  • Applicare ghiaccio sulla fronte o sulla nuca. Lo stimolo freddo in tali zone causa una potente e rapida vasocostrizione con conseguente riduzione/cessazione del sanguinamento.

Normalmente nelle epistassi infantili non è necessaria una consulenza specialistica ORL né l’ospedalizzazione. Le cose si complicano qualora il bambino avesse assunto nei giorni precedenti farmaci antinfiammatori (OKI, Nureflex, Nurofen ecc.). In tal caso il blocco dell’aggregazione piastrinica potrebbe impedire l’arresto spontaneo del sanguinamento (vedi articolo correlato), rendendo necessario una consulenza urgente da parte di un Otorinolaringoiatra.

La terapia dell’epistassi infantile

Il trattamento cambia in maniera considerevole a seconda che lo specialista ORL si trovi a dover curare un bambino con varici settali piuttosto che uno con una vestibolite nasale. Occorre premettere che l’intervento dello specialista ORL è necessario solo in casi di sanguinamenti ripetuti. Nella maggior parte dei casi si giunge a guarigione con una terapia medica con farmaci vasoprotettori e prodotti locali che favoriscano la rigenerazione della mucosa e la guarigione dell’infezione. Raramente è necessario ricorrere ad un trattamento chirurgico, consistente nella “saldatura” delle varici sanguinanti, definito causticazione. È importante sapere che tale procedura, efficace nelle epistassi dovute e varici e quindi con mucosa nasale sana, è assolutamente da evitare nei sanguinamenti con concomitante infezione (vestibolite). In tali casi infatti l’azione chirurgica non solo non raggiungerebbe lo scopo, ma creerebbe altri problemi, per via della difficile cicatrizzazione nel terreno infiammato.  Va inoltre ricordato che è sempre opportuno eseguire i trattamenti di cauterizzazione in maniera delicata, non ripetuta e mai bilateralmente nella stessa seduta, per evitare la più temuta delle complicazioni : la pericondrite (cioè l’infiammazione del rivestimento della cartilagine del setto nasale, sottostante alle varici) che può evolvere i una fastidiosa perforazione del setto nasale. Le tecniche a disposizione sono diverse: esiste la causticazione a freddo con argento nitrico, la causticazione con tecnica bipolare, con risonanza quantica molecolare, con laser a diodi. La scelta del presidio più opportuno, come l’epoca del trattamento, sono legate all’esperienza dello specialista ORL. In generale, se possibile, è opportuno evitare di eseguire trattamenti del genere in pieno inverno, quando le temperature rigide ed i virus respiratori irritano la mucosa nasale rendendo difficoltosa la cicatrizzazione, come pure l’estate, periodo in cui i bambini sono spesso in piscina. In tal caso il cloro potrebbe disturbare il processo di cicatrizzazione.