il raffreddoreParlare del raffreddore in un sito specialistico potrebbe apparire banale. Tuttavia tra poco avremo modo di renderci conto che tale patologia, che per definizione incarna la “malattia innocente”, nasconde diverse insidie.

Definizione

Il raffreddore, tecnicamente definito rinite acuta, è una patologia prevalentemente invernale causata da numerosi agenti virali, caratterizzata da un inizio acuto, con improvviso insorgere di ostruzione nasale, starnuti ed abbondanti secrezioni.
Quante volte colpisce il raffreddore durante l’inverno? Si calcola che, in media, i bambini manifestino da 6 a 10 recidive/anno, mentre gli adulti si assestano intorno alle 2-4 ricadute. A livello globale si stimano intorno 1 miliardo/anno di casi di raffreddore! Cerchiamo adesso di capire perché il raffreddore colpisce prevalentemente d’inverno ed il rapporto della malattia con il “freddo”.

Fattori legati all’azione del freddo

I fattori legati all’azione del freddo sono sostanzialmente due:

1) Diminuzione del flusso sanguigno nella regione della testa

In seguito al raffreddamento corporeo, specialmente nella regione cefalica, si ha una vasocostrizione, cioè una riduzione di volume delle arterie e delle vene, che interessa specialmente le strutture mucose. Il significato biologico della vasocostrizione è la riduzione della dispersione di calore. Il corpo reagisce al freddo trattenendo il sangue, caldo, nella parte più interna e protetta, con il risultato di raffreddare le strutture di superficie e tra queste il rivestimento del naso e della bocca. Tale effetto del freddo viene da sempre utilizzato in medicina per frenare le emorragie nella regione della testa e del collo: in caso di sanguinamento si usa infatti applicare ghiaccio sulla fronte o sulla nuca del paziente per sfruttare la potente vasocostrizione riflessa, con riduzione di calibro delle arterie e minore passaggio di sangue, quindi minore emorragia. Il minore flusso sanguigno causato dall’esposizione al freddo comporta però anche una riduzione delle attività difensive proprie della mucosa ed in particolare anche un calo del flusso di anticorpi all’interno della mucosa nasale, orale e faringea, divenendo un effetto sfavorevole nella protezione da infezioni causate da virus respiratori.

2) Rallentamento della Clearance Mucociliare

La Clearance Mucociliare è il più potente sistema protettivo delle alte vie aeree. Si tratta di un sottile strato di muco in movimento, localizzato direttamente al di sopra della mucosa, che viene trasportato dall’azione di milioni di invisibili “ciglia”. I germi patogeni, che entrano in continuazione dal naso e dalla bocca, vengono intrappolati nel muco e, prima che possano penetrare nel corpo, sono trasportati in gola e quindi deglutiti per poi essere distrutti dai succhi gastrici. Questo sistema è un’efficiente barriera meccanica, in grado di bloccare la maggior parte dei patogeni. Il freddo però fa rallentare il movimento delle ciglia fino a giungere all’arresto del film protettivo. A questo punto i germi hanno la possibilità di attraversarlo e raggiungere la mucosa che, avendo una minore circolazione di sangue e quindi di anticorpi, risulta più vulnerabile.

Fattori stagionali

I virus sono la forma di vita più elementare; sono privi di intelligenza e tuttavia sono programmati dalla natura per riprodursi e mantenere la propria presenza sulla terra. Per tale motivo la circolazione dei virus aumenta quando gli “ospiti”, cioè gli esseri umani, sono particolarmente recettivi ad infettarsi e quindi a farli replicare: ciò accade in inverno, per i fattori che abbiamo appena considerato.
I virus responsabili del raffreddore appartengono a diverse famiglie e sono in realtà diverse centinaia di tipi che vengono accomunati sotto la denominazione di P.I.V. (Para-Influenza Virus). Per tale motivo ogni inverno nuovi raffreddori sono in agguato per tutti noi. Dopo ogni infezione, guarendo, diventiamo immuni verso quel determinato ceppo virale ma restiamo vulnerabili rispetto a tutti gli altri. Ecco perché il raffreddore è una delle poche malattie infettive che continuiamo a ripetere nel corso della nostra vita in quanto ogni inverno, ci capita di imbatterci in virus che il nostro sistema immunitario ancora non conosce e contro il quale non dispone di anticorpi.

Il raffreddore é una malattia banale?

Nell’immaginario collettivo il raffreddore è la malattia banale per antonomasia. “È come un raffreddore” si dice per indicare una malattia poco pericolosa. In effetti, ciò è vero nella maggior parte dei casi: un raffreddore che segua il suo normale decorso dura 5-7 giorni e guarisce spontaneamente senza bisogno di cure.
A volte, per motivi dipendenti dal tipo di virus aggressore o per fattori legati all’ospite, come anomalie strutturali nasali, ipertrofia delle adenoidi, stati di debolezza immunitaria, dal raffreddore si sviluppano invece patologie diverse e potenzialmente problematiche. Il problema è che, all’inizio, queste forme vengono percepite dai pazienti come un “prolungamento del raffreddore” poiché sono caratterizzate dal sintomo “naso chiuso”.

…e allora dov’è il problema?
Ogni anno gli specialisti ORL visitano numerose persone che accusano “un raffreddore che dura da settimane o mesi” oppure che “ritorna in continuazione”. In realtà ognuno di questi pazienti non è più affetto da un vero raffreddore, ma ha già sviluppato una patologia diversa che tende verso la cronicizzazione. In questi casi, alla classica infezione dei 7 giorni, segue in genere una fase, definita rinite subacuta, che evolve a sua volta in altri quadri clinici che si manifestano tutti con gli stessi sintomi (ostruzione nasale, rinorrea), facendo credere al paziente che si tratti sempre del solito banale raffreddore che dura più del normale. In realtà si tratta di diverse malattie come la rinopatia cronica, l’otite sieromucosa, la sinusite e l’adenoidite cronica nei bambini, che, se non tempestivamente ed opportunamente curate, evolvono sempre in modo tale da richiedere un trattamento chirurgico!!
Nella maggior parte dei casi il problema è legato alla tumefazione edematosa della mucosa nasale e/o delle adenoidi che, dopo l’insulto infiammatorio non riesce a regredire, tornando ad una condizione di normalità. In altri casi la mucosa gonfia blocca i canali di ventilazione dei seni paranasali e/o dell’orecchio provocando ristagno di muco che successivamente si infetta.

quindi…
Il raffreddore è una malattia banale finché resta tale, cioè limitato nella durata ai classici 7-8 giorni.
Nel caso in cui si dovesse essere affetti da sintomi come naso chiuso e rinorrea per lungo tempo o in maniera ricorrente, sarà opportuno parlarne con il medico di famiglia o, se necessario, consultare uno specialista per le cure del caso. Solo così si eviterà di andare ad ingrossare la lista dei pazienti che ogni anno, partendo dal “banale raffreddore”, finiscono per sviluppare malattie il cui epilogo avviene inesorabilmente in sala operatoria, e questo è un vero peccato!