L’allergia è una patologia che negli ultimi decenni sembra dividere il mondo in due: praticamente sconosciuta nei Paesi in via di sviluppo, si sta trasformando in una vera emergenza nei Paesi industrializzati tanto che, a livello mondiale, si parla di “epidemia allergica. Dal 1989 a spiegazione di tale fenomeno viene invocata la cosiddetta teoria igienica: in breve, sembra che ci sia una netta correlazione tra lo stile di vita “asettico” dei nostri neonati, le ripetute terapie antibiotiche e lo sviluppo dell’allergia. Tali fattori priverebbero infatti il sistema immunitario nelle prime fasi del suo sviluppo di una preziosa attività di regolazione nei confronti dei germi del mondo esterno, creando lo squilibrio che sta alla base dello sviluppo dell’allergia. I bambini che nelle prime fasi della loro vita conducono una vita più sana, a contatto con la natura e senza l’azione disturbante degli antibiotici (come avviene nei Paesi in via di sviluppo) hanno un sistema immunitario equilibrato e non sviluppano allergie. 

In cosa consiste l’allergia?

Si tratta sostanzialmente di un “errore” del sistema immunitario, che identifica come “ostile” una sostanza innocua (ad esempio il polline dell’erba) e, non appena tale sostanza penetra nell’organismo con l’aria che respiriamo (quindi nel naso e poi nei bronchi), scatena una violentissima reazione di “inutile difesa”, i cui effetti si ripercuotono sul nostro organismo e costituiscono i sintomi dell’allergia. I disturbi dell’allergia sono pertanto dovuti alla reazione del nostro organismo e non alla sostanza alla quale siamo allergici. Il paziente allergico ha un sistema immunitario iperattivo e sbilanciato: è un importante aspetto che occorre ricordare, in quanto può influenzare numerose scelte terapeutiche e dello stile di vita. L’allergico ha un fisico che, in generale, tende a reagire male a tutte le sostanze estranee, pertanto è più incline a sviluppare reazioni anomale in seguito all’ingestione di alcuni alimenti ed alla somministrazione di farmaci. In particolare nella somministrazione di vaccini è opportuno essere molto prudenti.

Perché avviene questo errore e perché colpisce solamente un gruppo di persone?

Uno dei cardini del nostro sistema difensivo è costituito da una “cellula madre”, che si chiama linfocita TH0. Dalla cellula madre si possono differenziare 2 nuovi tipi di cellule chiamate linfociti TH1 e TH2, che vengono prodotte in maniera equilibrata nelle persone sane. I soggetti allergici hanno una predisposizione genetica che li porta ad una eccessiva produzione di linfociti TH2 a scapito dei TH1 con il risultato che il sistema immunitario produce con facilità molti anticorpi detti IgE (che presentano tipicamente valori molto alti negli allergici), a scapito dell’efficienza globale. L’allergia porta ad una reazione immunitaria inutile e dannosa e ad uno spreco di risorse da parte del sistema immunitario, quindi il paziente presenterà:
  • i disturbi propri della patologia allergica
  • una minore efficacia nel contrasto alle infezioni dovuta alla minore produzione di linfociti TH1

Come si cura un’allergia?

L’allergia non trattata tende a peggiorare nel tempo in senso qualitativo (aumento del numero delle sostanze a cui si è allergici) e quantitativo (peggioramento graduale dei sintomi). Per tali motivi l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un controllo terapeutico delle forme allergiche.

L’attuale “stato dell’arte” prevede che il trattamento dell’allergia avvenga utilizzando prodotti antistaminici e/o cortisonici. Si tratta di farmaci sintomatici che interferiscono con la reazione allergica bloccando la maggior parte dei sintomi.

Purtroppo né il cortisone né gli antistaminici sono farmaci curativi e, per quanto siano in grado di contrastare in maniera ottimale i sintomi e l’infiammazione conseguenti alla crisi allergica ma non sono in grado di portare ad una definitiva guarigione. Ciò significa che i pazienti allergici trattati solamente con antistaminici e cortisonici sono destinati a ripetere le cure all’infinito.

Per pazienti con allergie protratte (che sono la maggioranza) significa dover assumere farmaci costantemente per 6-7 mesi all’anno per tutta la vita. Al di là degli aspetti economici, l’assunzione protratta di tali farmaci sovraccarica pesantemente i sistemi biologici, specialmente se si tratta di bambini.

Al momento l’unica vera terapia con carattere curativo è la terapia desensibilizzante (il cosiddetto “vaccino”).
Il trattamento desensibilizzante agisce creando una sorta di “abitudine” del sistema immunitario nei confronti degli allergeni, durano diversi anni ed è riservato ad una piccola parte dei pazienti potendo essere applicato con successo solamente nei pazienti con 1 o, al massimo, 2 allergie.

La cura è disponibile oggi, oltre che nella classica forma iniettiva sottocutanea, efficace ma molto indaginosa, anche come spray nasale, compresse delitiscenti o gocce, consentendo di eseguire il trattamento in modo semplice, indolore ed efficace anche nei bambini.

In realtà da alcuni anni esiste un trattamento rivoluzionario dell’allergia, definito M.I.T. Micro Immuno Terapia, un concetto di cura che, sfruttando sostanze biologiche presenti nel nostro organismo  definite citochine, che sta cambiando il modo di curare molte patologie, essendo anche di aiuto nelle patologie tumorali.

Il concetto alla base del trattamento MIT, che è curativo e si propone di correggere l’errore insito nel sistema immunitario dell’allergico, consiste nell’interferire con i linfociti madre Th0. Durante la terapia vengono utilizzate sequenze di citochine che, “dialogando” con le cellule madri del sistema immunitario, le inducono gradualmente a ridurre la produzione dei linfociti Th2b (la cui presenza causa l’insorgere dell’allergia) a favore dei linfociti Th1, a carattere difensivo.

Già dopo pochi mesi di terapia il paziente percepisce un calo della sintomatologia (dovuto al calo dei Th2b), che diventa progressivamente più evidente e, in molti casi, dopo qualche anno si può giungere ad un livello di equilibrio che non richiede ulteriori trattamenti.

Il moderno approccio terapeutico per le allergie prevede quindi una “overlapping therapy” in cui la base del trattamento è rappresentata da sostanze biologiche, prive di effetti collaterali, che mirano a regolarizzare il sistema immunitario, mentre antistaminici e cortisonici restano disponibili come “terapia al bisogno” da utilizzare nei pochi giorni in cui dovessero presentarsi dei sintomi.