La laringite ipoglottica è una patologia tipica della prima infanzia, che tende a presentarsi fino alla fine del terzo anno di età. Si tratta di un evento molto angosciante per i genitori che vedono il proprio bambino improvvisamente in preda ad una violenta tosse con fame d’aria. La laringite ipoglottica viene anche definita “pseudo-croup” poiché ricorda molto da vicino il quadro clinico della difterite laringea, una malattia che nel secolo scorso ha causato la morte per soffocamento di migliaia di bimbi.

La sintomatologia è dovuta all’improvviso rigonfiamento dei tessuti localizzati sotto le corde vocali (cosiddetta regione ipoglottica) in seguito ad un’infezione virale. Ciò accade nei bambini piccoli per la particolare lassità dei tessuti. In genere l’attacco è preceduto da un raffreddore (momento in cui il virus colpisce il naso), cui segue la comparsa di una tipica tosse definita abbaiante con comparsa di una sempre maggiore difficoltà ad inspirare.

Come comportarsi

  • Innanzitutto occorre calmare il bambino poi, nei casi in cui si tratti di soggetti tendenti ad attacchi ripetuti, somministrare del cortisone possibilmente per via sistemica, come cpr o supposta.
  • Non è consigliabile perdere tempo con aerosol ed altri tipi di trattamento: se il bambino non riesce a recuperare in brevissimo tempo è opportuno recarsi presso un Pronto Soccorso che disponga di specialisti ORL e Pediatri.

In genere, superati i 3 anni di età, la frequenza degli episodi tende a diminuire sia per il miglioramento dell’immunocompetenza del bambino che per l’irrigidimento dei tessuti sottoglottici, che non si gonfiano più con facilità. Nei piccoli pazienti che siano soggetti a frequenti episodi di laringite ipoglottica è opportuno eseguire una buona profilassi autunnale ed invernale, che riduca la frequenza e l’intensità delle flogosi acute delle alte vie aeree, responsabili dello scatenamento della crisi.