Le emorragie nasali (definite “epistassi”) costituiscono uno dei più frequenti motivi di consultazione del Pronto Soccorso. Per informazioni di carattere generale rimando al capitolo sul sanguinamento nasale nei pazienti in terapia con anticoagulanti. Il fattore discriminante nelle emorragie nasali è il tipo di sanguinamento. Se si tratta di un sanguinamento venoso o capillare il sangue fluisce a bassissima pressione ed in poca quantità; nelle emorragie arteriose il sangue schizza ad alta pressione e le perdite ematiche possono essere rapidamente copiose.

Come comportarsi in caso di sanguinamento nasale

Emorragie nei bambini
piastrine e globuli rossiInnanzitutto, per quanto appai difficile, occorre evitare di allarmare il bambino e mantenere il “sangue freddo”. La vista del sangue è sempre molto scioccante, tuttavia è importante ricordare che le epistassi nei bambini sono di tipo venoso/capillare, pertanto il sangue fluisce lentamente e, per quanto appaia sempre tanto, la perdita reale è sempre abbastanza esigua.
  • Se il bambino non manifesta tendenza a svenire (nausea, pallore, perdita di conoscenza) è importante evitare di farlo stendere. Con il bambino steso il sangue defluisce in gola, la pressione nelle vene aumenta e, anche se visivamente dal naso non fuoriesce più nulla, in realtà il bambino sanguina copiosamente,solo che il flusso ematico è diretto in gola e viene deglutito. Si tratta quindi di una calma apparente!! Dopo un certo periodo di tempo il bambino vomiterà improvvisamente una grande quantità di sangue mista a succhi gastrici.
  • Se il bambino, per lo più in seguito alla paura, tende a svenire, occorre farlo sdraiare con il corpo ruotato su un lato. In tal caso, per il calo di pressione conseguente allo svenimento, l’emorragia tenderà ad arrestarsi spontaneamente.

Nel caso, più comune, in cui non si manifesti la tendenza allo svenimento, è opportuno, senza averne paura, far soffiare il naso per espellere i coaguli. Probabilmente verranno emesse delle masse gelatinose rosse di sangue parzialmente coagulato, quindi far piegare la testa in avanti per evitare che il sangue vada in gola e poi prendere delicatamente la parte terminale del naso, le cosiddette “ali del naso”, la struttura morbida che si trova lateralmente appena sopra le narici e, come una pinza, comprimerle l’una contro l’altra, come si fa quando si va sott’acqua. Si istruisce il bambino a respirare dalla bocca e, pazientemente, si attendono almeno 3 minuti prima di lasciare la presa.
Le emorragie nasali infantili originano nel 95% dei casi dalla parte terminale del setto nasale. La compressione blocca il flusso in uscita e dà alle piastrine il tempo di formare un tappo (definito trombo), che bloccherà l’emorragia. Può essere molto utile contemporaneamente applicare qualcosa di freddo ( asciugamano bagnato, ghiaccio) sulla fronte o sulla nuca poiché la vasocostrizione indotta dal calo di temperatura aiuterà a bloccare il flusso ematico. Con una procedura del genere si avrà rapidamente ragione della maggior parte degli eventi. Occorre ricordare che nelle ore successive sarà opportuno evitare docce e bagni caldi ed esposizione al sole. Sarà inoltre utili applicare degli unguenti, in base alla prescrizione specialistica, per cicatrizzare le varici sanguinanti. In caso di insuccesso in un tempo ragionevole sarà necessario rivolgersi al Pronto Soccorso, anche se l’eventualità di dovere agire in maniera invasiva (tamponamento nasale, cauterizzazione) su un’epistassi infantile è molto poco frequente.

Emorragie negli adulti

Le emorragie nasali negli adulti che assumono farmaci anticoagulanti sono in genere di origine venosa e somigliano sostanzialmente a quelle infantili, pertanto le stesse contromisure tenderanno ad essere efficaci. Le emorragie nasali negli adulti affetti da ipertensione sono di origine arteriosa. In tali eventi il sangue esce copioso, a pressione, riversandosi sia in gola che anteriormente attraverso le narici. In caso di un’emorragia arteriosa occorre rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso poiché si tratta sempre di emorragie serie, che necessitano di trattamento chirurgico con apposizione di tamponamento nasale, somministrazione di farmaci antipertensivi e, se necessario, trasfusioni di sangue.