Da qualche tempo il nuovo dilemma degli italiani salutisti, che hanno imparato l’importanza di una corretta alimentazione e desiderano apportare nella propria dieta un maggior quantitativo di componenti vegetali è il seguente:

centrifuga-o-estrattore

Premetto che non desidero partecipare all’entusiasmo gastronomico che impazza nei media e ci bombarda di “master chef” a tutte le ore, ma l’occasione è eccellente per mettere in rilievo quanto le nostre scelte siano condizionate dall’industria che si adatta ai nostri “bisogni” e li cavalca, purtroppo non sempre nel nostro interesse. La coscienza dell’importanza dell’alimentazione sul nostro benessere ha generato una moda molto benvenuta, che ha posto l’accento sull’importanza dei cibi di origine vegetale ed ha portato lentamente prima alla comparsa delle centrifughe per estrarre la parte liquida da verdura e frutta a cui ha fatto seguito l’arrivo di nuove macchine definite estrattori che, lavorando con un meccanismo diverso, promettono risultati ancora migliori.

Quindi cosa dobbiamo preferire?

Innanzitutto ricordiamoci che gli italiani comprano in farmacia tonnellate di farmaci per la stitichezza, la maggior parte dei quali sono a base di fibre vegetali, quelle che vengono “eliminate” da estrattori e centrifughe!! Certo a volte i residui vegetali degli estrattori vengono poi riutilizzati per fare delle frittate ma domandiamoci che senso abbia che mamme già in affanno per le molteplici incombenze della vita quotidiana si complichino l’esistenza separando le fibre delle frutta o della verdura per poi pulire l’estrattore e riutilizzarle cucinandole per evitare che i bambini diventino stitici? Dobbiamo renderci conto che il mercato fa il suo gioco, facendo apparire indispensabili per la salute macchine che costano anche 300-400 €. In realtà se vogliamo dare ai nostri figli che faticano a mangiare la frutta delle vitamine fresche e fibre vegetali che mantengono sano l’intestino la soluzione è il ben più economico frullatore, che amalgama la frutta e conserva tutte le fibre e le vitamine. Ovviamente il frullato può essere arricchito con del latte vegetale per renderlo più fluido e produrre una bevanda gradevole “a prova di bimbo”.
E le verdure? Dobbiamo ricordare che la cottura non distrugge le vitamine della verdura, anzi le rende più “accessibili” alla digestione aprendo le fibre vegetali, l’importante è, ovviamente, non eliminare il brodo. Quindi ancora una volta per i nostri bimbi restii a mangiare le verdure, piuttosto che un centrifugato di sedano e carote basta preparare il buon vecchio minestrone e frullarlo trasformandolo in un passato di verdura che associa facilità di assunzione anche per bambini difficili, fibre e vitamine insieme e, non da ultimo, molto meno lavoro in cucina rispetto alla gestione di centrifuga e/o estrattore.