Le tonsillo-faringiti sono una delle patologie più comuni in età pediatrica. Possono essere causate da batteri o virus. In realtà, per quanto sia un dato che per alcuni sarà scioccante, il 70% delle faringo-tonsilliti è di natura virale e pertanto non necessita di un trattamento antibiotico (farmaco attivo solo sui batteri). Tra le forme batteriche la più comune è causata dallo streptococco beta emolitico di gruppo A chiamato anche SBEGA, responsabile del 20-30% delle forme batteriche, mentre streptococchi beta emolitici di altri gruppi rappresentano circa il 5-10% dei casi.

Lo streptococco beta emolitico

streptococcusLo streptococco beta emolitico è un germe molto diffuso che per alcune famiglie diviene un vero e proprio incubo per il ritrovamento di elevati valori anticorpali e/o di tamponi positivi. Esiste poi una “stranezza”.. Una particolare variante di streptococchi, che ricordo sono dei batteri, possono a loro volta essere infettati da virus detti batteriofagi. Tali ceppi di streptococchi, se causano malattia nei bimbi, determinano l’insorgenza della scarlattina, l’infezione esantematica febbrile che, notoriamente può ripetersi molte volte nella vita. L’esantema della scarlattina è dovuto ad una tossina inoculata dal batteriofago nello streptococco.

Antibiotico si o no?

Dinnanzi ad un bambino con il mal di gola si pone subito il dilemma dell’antibiotico. Per dirimerlo esistono diverse possibilità: la clinica (fattore principale), gli esami ematochimici ed il tampone faringeo.

La clinica

In realtà esistono dei criteri che l’occhio esperto dello specialista può cogliere per orientarsi sull’origine virale o batterica di un mal di gola. Il mal di gola di origine virale fa parte in realtà di un più ampio e diffuso quadro di infezione, poiché il virus colpisce la gola ma anche il naso (raffreddore) i bronchi (tosse) la laringe (raucedine). Inoltre le forme virali danno dolori muscolari dovuti al passaggio del virus nel sangue mentre la compromissione delle tonsille si limita ad un arrossamento con modesto impegno dei linfonodi. Le forme batteriche rappresentano una patologia “localizzata” a livello tonsillare e linfonodale, gli altri organi sono indenni, l’esordio è brusco, i linfonodi sono gonfi e dolenti e, nelle forme scarlattinose, compaiono le macchie sul corpo (esantema).

Gli esami ematochimici

esami ematochimiciOgni volta che il nostro sistema immunitario si “scontra” con uno streptococco risponde con la produzione di anticorpi (vedi sezione sui vaccini), il cui valore sarà tanto più elevato quanto più spesso è avvenuto il contatto con il germe. Il titolo anticorpale è misurabile nel sangue e viene identificato con l’acronimo T.A.S. (Titolo Anti Streptolisinico) che, occorre ricordarlo, indica quanti anticorpi sono presenti nel sangue contro lo streptococco. Cerchiamo di capirne il senso: se misurassimo il titolo degli anticorpi anti morbillo dopo la vaccinazione ce lo aspetteremmo molto alto, il che significherebbe che il bambino è protetto da tanti anticorpi e noi saremmo felici. Per lo streptococco invece il titolo T.A.S. elevato diventa un vero incubo per molte famiglie, ma ciò è spesso dovuto ad alcune incomprensioni. Se è vero che le ripetute infezioni streptococciche possono portare a gravissime patologia autoimmuni a carico del cuore (endocardite) , dei reni (glomerulonefrite acuta diffusa), delle articolazioni (reumatismo articolare acuto), va anche ricordato che, come visto in apertura, statisticamente lo streptococco beta emoliti è responsabile solamente del 30% delle faringo-tonsilliti nei bambini e del 5-15% degli adulti. La restante parte, cioè la grande maggioranza dei casi, sono dovuti ad infezioni virali!! Naturalmente può accadere che in concomitanza ad un’infezione palesemente virale della gola il bambino abbia un TAS molto elevato, ma in quel caso si tratta ovviamente della “memoria” del sistema immunitario che ricorda i suoi contatti con lo streptococco e l’antibiotico ovviamente non serve. Lo stesso vale nei comuni casi in cui, facendo un controllo ematologico di routine in bambini asintomatici, si riscontri un TAS elevato con tutti gli altri cosiddetti “indici di flogosi “ cioè i parametri che si alternano in presenza di un’infezione attiva, (VES e PCR) nella norma: per nessun motivo andrà avviato un trattamento antibiotico poiché il valore è solamente la memoria del sistema immunitario e non si modificherà con i trattamenti antibiotici.

Il tampone
La presenza di germi nella gola dei bambini può essere rilevata con un test rapido a disposizione dei pediatri e dei medici di base, tuttavia, in caso di risultato positivo, per evitare equivoci è opportuno fare un’analisi ragionata degli esiti del test. Infatti il 30% dei nostri figli è un portatore sano dello SBEGA, ciò significa che nel suo organismo si è creato un equilibrio tra il sistema immunitario ed il germe, che risiede nella gola senza avere la possibilità di attaccare il bambino. Tali bambini risulteranno ovviamente positivi al test, tuttavia è assolutamente controindicato che subiscano un trattamento antibiotico per diverse ragioni:
  • perché è inutile poiché l’antibiotico è praticamente inattivo su un batterio che non sia in fase di replicazione rapida, cioè di attacco
  • perché andrebbe ad alterare l’equilibrio immunitario del bambino creando problemi che, in atto non esistono.

E allora, come comportarsi con il tampone?? Innanzitutto non ha senso l’esecuzione del “tampone di controllo” su un bambino asintomatico, che cioè non ha febbre e mal di gola. In caso di tampone positivo occorre verificare che sia presente tutto il corteo di sintomi della faringo-tonsillite: febbre alta, placche o estremo arrossamento delle stesse, marcato dolore alla deglutizione. Solo in tal caso, se il tampone sarà positivo, è giustificato l’uso dell’antibiotico.

È importante fare chiarezza su questi punti poiché spesso negli ambulatori riscontriamo casi di bambini asintomatici sottoposto e ripetuti, massacranti cicli dei antibiotici nella speranza di eradicare uno SBEGA ormai saprofita, cioè convivente innocuo, con gravi danni alla salute degli stessi. In conclusione bimbi sani che presentino un TAS elevato o il riscontro di un tampone positivo in assenza di patologia con gli altri parametri ematologici nella norma e non siano soggetti a ricadute di faringotonsilliti, non devono essere sottoposti ad alcun trattamento antibiotico.