I tumori maligni della sfera ORL sono, fortunatamente, relativamente poco frequenti. Si presentano per lo più sopra i 50 anni ed hanno delle localizzazioni preferite che, in ordine decrescente, sono:
  • Laringe ed ipofaringe
  • Cavo orale ed orofaringe
  • Rinofaringe
  • Ghiandole salivari
  • Naso e seni paranasali.

In assoluto il tumore maligno più comune é, nell’ambito dei tumori della laringe, il carcinoma delle corde vocali. Per molte neoplasie ORL i fattori di rischio sono comuni e risiedono fondamentalmente nell’azione di fumo ed alcool. L’alcool sembra avere un ruolo importante nella genesi dei carcinomi del cavo orale e dell’ipofaringe, la zona della gola localizzata dietro e lateralmente alle corde vocali. Per alcuni tipi di tumori esistono dei  fattori di rischio specifici. Ad esempio i lavoratori del legno sono a rischio per una particolare forma di tumore, definita “adenocarcinoma di tipo intestinale”, che si sviluppa all’interno della cavità nasale in seguito al protratto contatto tra la mucosa e le polveri di legno. Il rapporto tra l’esposizione professionale e lo sviluppo della patologia é talmente documentato che tale tipo di tumore viene considerato come “malattia professionale” nei falegnami.  Per altri tumori é stata provata una genesi di origine virale, come nel caso del carcinoma del rinofaringe, spesso dovuto al virus di Ebstein Barr o dei carcinomi del cavo orale ed orofaringe causati dal virus del papilloma.

Sintomatologia dei tumori ORL

Di seguito esamineremo i sintomi che possono essere considerati sospetti per i più comuni tumori ORL. Purtroppo spesso i disturbi richiamano quelli delle comuni malattie dei vari organi. Per tale motivo metterò in rilievo le particolarità della sintomatologia tipica dei tumori in modo da avere un chiaro “campanello di allarme” evitando inutili paure.

Tumori delle corde vocali

Il tumore delle corde vocali causa precocemente raucedine persistente. A differenza dalle altre malattie, il calo di voce é duraturo, senza miglioramenti malgrado i vari tentativi terapeutici. Per tale motivo la regola é: in caso di raucedine che persista oltre 2 settimane assolutamente eseguire un controllo ORL.

Tumori della faringe

Si tratta di una famiglia di tumori che includono sottodistretti come le tonsille, la base della lingua e l’ipofaringe. In tutte queste neoplasie i disturbi iniziali sono molto sfumati. I pazienti accusano per lo più un dolore sordo, la cui particolarità é la monolateralità. Quando si ha il mal di gola per via di una tonsillite o faringite, quasi sempre il dolore é diffuso ad entrambe i lati. Occorre quindi insospettirsi dinnanzi a dolori monolaterali, specialmente se irradiano verso l’orecchio e persistono a lungo.

Tumori nel rinofaringe

Si tratta di neoplasie che si sviluppano dietro il naso e provocano una sorta di “raffreddore” persistente, a volte con piccole perdite di sangue dal naso. Il sintomo in assoluto più sospetto é la comparsa di una sordità monolaterale dopo un lungo e persistente raffreddore in un adulto. Tale sintomo è causato dal blocco della Tromba di Eustachio. Quindi un raffreddore persistente in un adulto, che si accompagni a sanguinamenti nasali e la comparsa di una sordità devono indurre assolutamente a pensare ad una visita di controllo.

Tumori del cavo orale

Si presentano per lo più come ferite o ulcere a carico, prevalentemente, del bordo della lingua o del cosiddetto “pavimento” della bocca. Spesso i pazienti pensano che si tratti di comune afte o di infezioni. Anche in tal caso vale la regola: dopo le 2 settimane di persistenza e la mancata risposta alle più comuni cure bisogna consultare uno specialista.

Tumori delle cavità nasali

Iniziano sempre con un “raffreddore” persistente che può far pensare ad una sinusite. La particolarità é la stretta monolateralità del disturbo (la grande maggioranza delle sinusiti sono bilaterali) e la presenza di secrezioni maleodoranti, accompagnate a volte da strie di sangue.

Tumori delle ghiandole salivari

Si manifestano come una tumefazione, spesso non dolente, che si sviluppa a livello della regione parotidea (davanti all’orecchio) o sottomandibolare. Non hanno alcuna particolarità che consenta di distinguere le lesioni benigne da quelle maligne e, pertanto in caso di comparsa di una neoformazione occorre sempre eseguire esami approfonditi.

Cosa fare dopo la diagnosi di tumore ?

  • Innanzitutto non disperarsi!! La medicina e la chirurgia hanno fatto enormi progressi ed oggi siamo in grado di curare e guarire la maggior parte dei tumori del distretto ORL
  • È importante mantenere un atteggiamento mentale positivo: sI è visto innegabilmente che ciò aiuta a vincere la malattia.
  • Nervosismo, depressione e disperazione causano un grave effetto negativo sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con aumento persistente di un ormone, il cortisolo, che causa la riduzione dei linfociti T suppressor circolanti, cioè delle cellule anti-cancro!! La conseguenza è un calo delle difese immunitarie, essenziali nella fase di guarigione da una neoplasia (vedi link).
  • Occorre seguire con pazienza le indicazioni che verranno date, ricordando che esami diagnostici e cure vengono scelte dai medici per il bene del paziente, anche se comportano qualche sacrificio.
  • Ricordiamo ancora una volta lo stile di vita: mangiare sano, apportare abbondantemente frutta e verdura, evitare di sovraccaricare il fisico con cibi pieni di grassi saturi, non fumare e non bere, assumere integratori antiossidanti che aiutino il fisico a reagire alla malattia. Per ulteriori informazioni vedi qui.

Una volta che sia accertata l’esistenza di una neoplasia maligna, il paziente dovrà rivolgersi ad una Divisione ORL che si occupa di oncologia. Vediamo ad esempio la gestione del paziente presso il Nostro reparto.
  1. Innanzitutto viene preso in considerazione l’aspetto psicologico, con un sostegno per il paziente ed i familiari basato su un intensivo couseling ed una massima disponibilità a fornire chiarimenti e spiegazioni
  2. Nei casi in cui sia necessario viene attivato il supporto psicologico e, se serve, anche il supporto di assistenziale domiciliare.
  3. Appena si ha il sospetto di un tumore viene organizzato un prelievo bioptico in tempi brevissimi per avere un’esatta tipizzazione istologica del tipo di tumore.
  4. Lo staff si premura di organizzare rapidamente tutte le indagini essenziali per definire lo stadio, cioè la “gravità” del tumore, sfruttando tutte le moderne tecnologie messe a disposizione nel nostro Ospedale, come la TC-PET, la RM, la TAC.
  5. Nei pazienti che dovessero mostrare problemi di calo peso e difficoltà ad alimentarsi si organizza inoltre una consulenza con la nutrizionista.
  6. Non appena tutti i dati essenziali sono disponibili, si organizza un nuovo colloquio con il paziente ed i familiari per illustrare la situazione; successivamente il caso viene discusso collegialmente nel dipartimento oncologico, una struttura multidisciplinare dove il singolo problema viene analizzato da diversi punti di vista, ascoltando il parere dell’oncologo, del radioterapista e del patologo.
  7. Durante la riunione del Dipartimento viene scelta la migliore strategia di cura per il singolo paziente, secondo la moderna visione della medicina che, pur utilizzando schemi e protocolli, considera ogni paziente un caso particolare.

Le modalitá di cura dei tumori ORL

Fondamentalmente esistono 3 approcci per la cura di un tumore maligno:
  • L’asportazione chirurgica
  • Il trattamento con farmaci (chemioterapia)
  • Il trattamento con radiazioni (radioterapia)

In realtà le 3 modalità di trattamento vengono quasi sempre combinate in base alla particolare situazione che ogni paziente presenta.  In generale possiamo asserire che oggi gli interventi demolitivi, molti utilizzati negli anni ’70/’80 sono utilizzati sempre meno poiché l’esperienza ha insegnato che una combinazione ottimale di chemio e radioterapia consente di ottenere effetti sovrapponibili senza gravi mutilazioni.

Chirurgia

La moderna chirurgia, con l’uso di nuove tecnologie come il laser ed il bisturi ad ultrasuoni, consente di eseguire interventi precisi che risparmiano, per quanto possibile, le strutture non interessate dalla malattia. La chirurgia oncologica é per definizione “demolitiva” poiché l’intervento deve consentire l’estirpazione del tumore con un adeguato margine di sicurezza, poiché la persistenza di anche pochi nidi di cellule tumorali espone il paziente al pericolo di una recidiva di malattia.

Chemioterapia

La chemioterapia agisce con farmaci che hanno una tossicità particolarmente elevata sulle cellule tumorali e limitati effetti negativi sulle cellule normali. La chemioterapia uccide le cellule tumorali in tutto il corpo e quindi risulta particolarmente utile nei casi in cui si sospetti una disseminazione a distanza della malattia. In passato gli effetti collaterali della chemioterapia erano devastanti. Oggi con i nuovi protocolli di cura si é raggiunto un equilibrio tra effetti benefici ed effetti collaterali. Da alcuni anni sono in fase di sviluppo nuovi farmaci, definiti intelligenti, che colpiscono selettivamente solo le cellule tumorali, sfruttando anticorpi che cercano le cellule malate.

Radioterapia

La radioterapia sfrutta la maggiore sensibilità delle cellule tumorali nei confronti delle radiazioni, rispetto ai tessuti sani. Il trattamento agisce direttamente sull’organo colpito e non ha effetti sulle metastasi a distanza. Spesso la radioterapia viene abbinata all’uso di una chemioterapia che viene definita “radio-sensibilizzante” in quanto aumenta di molto la radiosensibilità delle cellule tumorali. Anche la radioterapia moderna risulta molto più precisa ed é gravata da minori effetti collaterali rispetto al passato, grazie ai nuovi progressi tecnologici che hanno portato allo sviluppo della cosiddetta radioterapia conformazionale.